sabato 11 aprile 2020

Louis Massignon



Louis Massignon (1883-1961) era pervenuto ad un’esplicita fede cristiana attraverso vie singolari. Era il primo figlio di Fernand Massignon (1855-1922), scultore ed artigiano decoratore, e di Marie Massignon (1858-1931). La diversa impostazione dei genitori spiega la tensione del giovane Louis tra l’educazione religiosa di sua madre e la filosofia materialistica di suo padre. 

Nel 1901 si diploma a La Sorbonne, sotto la direzione del linguista Ferdinand Brunot (1860-1938), con una tesi dedicata a «L'expression des passions de l’amour dans la première partie de L'Astrée d'Honoré d'Urfé». Avendo completato la sua formazione con conoscenze anche scientifiche, iniziò i suoi viaggi per l’Africa e l’Algeria, non disdegnando storie sentimentali tumultuose. Dal 1909 fu in contatto con Chrales de Foucauld incontrandolo alcune volte a Parigi. Nel 1914 depositò alla Sorbona la sua tesi su Al-Hallâg, sposandosi, nello stesso anno, a Bruxelles, con Marcelle Dansaert-Testelin, sua unica moglie e la madre dei suoi tre figli. 

Nei suoi viaggi tra Africa e Asia, Egitto e Irak, a contatto con la popolazione islamica egiziana ed irachena, fu segnato da esperienze mistiche particolarissime, toccato dall’esperienza della mistica islamica, In seguito, egli non solo decise di ricominciare nel suo itinerario cristiano, non privo di complesse problematiche etiche personali, ma partecipando attivamente a trasmettere con la vita redatta da R. Bazin l’esperienza spirituale di fratel Carlo di Gesù. Più tardi, entrò anche nel Terz’Ordine Francescano (1931) col nome di fratel Abramo. 

La Badaliya 


Nel 1934, quindi, con Mary Kahil, cristiana orientale, volle fondare la Badaliya. Termine di origine araba che va ben compreso 

Tra i fini di tale associazione di preghiera c’era il «manifestare Gesù Cristo in Terra d’Islam, mediante la comprensione fraterna e l’ardente carità che San Francesco aveva voluto testimoniare a Damietta». 

Quello che fratel Carlo accennava attraverso l’espressione «essere Salvatore con Gesù», Massignon lo riproponeva mediante l’assunzione di una “compassione” teologale che portava i cristiani in terra d’Oriente, riprendo dagli Statuti «a questa unione di preghiere fra anime deboli e povere, le quali cercano di amare Dio e renderGli gloria nell’Islam ogni giorno di più in una missione di intercessione e adorazione». 


Molteplici sono le ipotesi che sono state addotte sulle radici di tale attitudine. Nella tradizione araba si parlava di Badaliya per il fratello coraggioso che prendeva il posto di chi aveva disertato. Sul versante biblico è noto il ruolo del Go‘el, che riscatta con proprio denaro il fratello venduto schiavo per debiti (Rt 2, 20). Forse nell’autocoscienza di Massignon era prevalso il ruolo decisivo che aveva giocato nella sua conversione la preghiera di alcuni amici tra cui fratel Carlo. 

In momenti di problemi con il S. Ufficio per la considerazione che Massignon
attribuiva all’Islam come esperienza effettiva di fede teologale (seppur non completa) ancora nel 1961, chiese aiuto a Montini già arcivescovo di Milano. Anche grazie a quest’amicizia, Giovan Battista Montini, approfondì la sua conoscenza di Fratel Carlo di Gesù e dell’importanza del dialogo interreligioso con l’Islam.


Fratel Carlo di Gesù

Il Padre Yves Congar ha scritto  che due grandi doni  ha fatto lo Spirito Santo alla sua Chiesa, nel corso della sua storia più recente:...